Piero Cappellazzo ci introduce in suggestioni che ci riportano a ritroso nel tempo, alla riscoperta di un passato tanto grande quanto dimenticato o assopito delle nostre zone: quell?umus bizantino, il quale accomunava la nostra terra con il medioriente. Questa matrice che si può trovare tanto a Venezia , quanto a Bisanzio o in tante altre città della Grecia o della sponda orientale del Mediterraneo. Il pittore ce la ripropone rivista ed attualizzata in chiave moderna, con le sue architetture impostate, pur essendo dislocate in luoghi lontani, denunciano tali legami, su archi a sesto acuto o a fiamma, di policromie marmoree impreziosite dal giallo pittorico e dal luccichio della foglia d?oro. Queste sue visioni possono essere intraviste come viaggi reali o percorsi irreali dove l?uomo è cosciente di tale comunanza, perciò tutto si ammanta di romanticismo permeato a atmosfere da mille e una notte che ci distolgono dalla realtà e, per fortuna, ci fanno viaggiare con la mente.